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Spesso mi capita di parlare di fantasie sessuali e immaginario erotico con i miei e le mie pazienti. Le fantasie spaventano ma al tempo stesso stimolano e incuriosiscono. Attraverso le fantasie sessuali, quindi, ci attiviamo sessualmente. Le fantasie rappresentano la benzina per il nostro motore (e la nostra eccitazione) e possono essere inniscate da stimoli esterni, interni, volontari e non.

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La fantasia è diversa dal desiderio di agire in quanto quest’ultimo implica la spinta a passare all’azione (e l’azione stessa). D’altra parte, quando si parla di desiderio, non si può non parlare di fantasie sessuali.

Willy Pasini (1988) afferma che l’immaginario sessuale è la capacità di autoerotizzarsi mentalmente attraverso la creazione di fantasmi, per l’appunto, erotici. Ma quali sono le idee più comuni sulle fantasie sessuali?

1. Le fantasie sessuali sono solo per i “depravati”!

Errato. Abbiamo tutti e tutte le nostre fantasie, solo che, a volte, ne siamo spaventati, intimoriti. Anzi, le fantasie aiutano durante l’intera fase del ciclo di risposta sessuale (desiderio, eccitazione, orgasmo) e sono scatenate da stimoli di diversa natura (per es. visivi, tattili, olfattivi, percettivi, emotivi) e possono essere indotti volontariamente o involontariamente (per es. da stimoli sensoriali o emozionali). 

Le funzioni delle fantasie possono essere numerose:

● Edonica: è la funzione principale, di piacere, finalizzata all’eccitazione e infine all’orgasmo;

● Compensatoria: in questo caso, la fantasia permette di “compensare” la realtà (i desideri vengono soddisfatti attraverso la fantasia sessuale) e di rendere più accettabili i suoi limiti;

● Facilitatoria sul reale: il fantasma erotico, in alcuni casi, può, non solo rendere “immaginabili” alcuni desideri ma renderli “reali” nella misura in cui ciò che si vuole realizzare viene arricchito da l’immaginazione dell’atto; e questo motiva all’azione;

● Di supporto all’autostima: la fantasia sessuale può essere riparatoria in quanto attraverso di essa ci si può costruire (almeno temporaneamente) un’immagine di sè diversa e positiva;

● Innovativa: spesso le fantasie sessuali possono avere un ruolo fondamentale nell’apportare degli elementi innovativi all’interno di una relazione che non è più “stimolante” da un punto di vista erotico. I processi di routinizzazione e “parentalizzazione” all’interno di un rapporto possono spegnere il desiderio e la spinta sessuale di uno o entrambi i partner;

● Terapeutica: un po’ come per la funzione supportiva all’autostima, anche in questo caso le fantasie sessuali possono essere “terapeutiche” nella misura in cui contribuiscono ad offrire una diversa narrazione di un evento traumatico e quindi a dare la possibilità di poter leggerlo in maniera del tutto nuova.

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2. Solo gli uomini hanno fantasie sessuali!

Errato. Una seconda suddivisione può essere fatta proprio tra fantasie sessuali femminili e maschili. Le fantasie sessuali maschili spesso vengono innescate da particolari canali sensoriali come ad esempio quello visivo.

Gli uomini hanno, in linea generale, fantasie di tipo voyeuristico o di tipo orgiastico. Spesso possono fantasticare il rapporto orale ricevuto (fellatio) da una donna oppure la situazione in cui il rapporto con una donna è coatto (e quindi forzato) (Quattrini, 2017).

Per le donne, invece, anche nelle fantasie, hanno un peso rilevante gli aspetti psicologici e relazionali come sentirsi desiderate ed essere “possedute”, magari da uno sconosciuto. Non mancano peraltro, all’interno delle situazioni immaginate, relazioni omosessuali (lesbiche) e l’uso dei sex toys. (Consolo, 2017).

Nancy Friday nel suo libro “Il mio giardino segreto” ha sdoganato il concetto di fantasia sessuale femminile come legata ad aspetti “riparatori” e non ad aspetti ludico-erotici; l’immaginario erotico femminile può essere colorato, intenso, giocoso e trasgressivo quanto quello maschile.

Una recentissima ricerca di una famosa antropologa, Wednesday Martin (2019), ha evidenziato quanto le donne, più degli uomini, siano meno “abitudinarie” circa ciò che le eccita e maggiormente eteroflessibili (e quindi predisposte ad immaginarsi in situazioni e relazioni sia etero che omosessuali).

Infine, le fantasie femminili appaiono legate al ciclo ormonale e mestruale (Pasini, 1987, Markovitz fe Brender, 1977); e quindi che in fase ovulatoria e subito dopo il ciclo le fantasie erano più frequenti.

3. Se abbiamo fantasie sessuali su altri/e partner, stiamo tradendo? E se abbiamo fantasie non ci stiamo godendo il momento?

Spesso l’idea di molte coppie che arrivano in terapia è quella che un rapporto sessuale con il proprio compagno/a debba consistere nel godersi il momento senza “distrazioni” o “intrusioni” di pensieri o per l’appunto “fantasie” che vadano a “sporcarlo”; come se avere fantasie sessuali possa togliere qualcosa all’intensità e sacralità dell’atto. Oppure che il fatto di avere fantasie con altri partner possa essere vissuto come un tradimento.

Diventa necessario, in questi casi, spiegare come le fantasie possano essere, invece, la benzina per il motore, favorendo il desiderio, l’eccitazione e l’orgasmo. E che, in alcuni casi, può essere utile poterle condidivere con il/la partner.

Con il passare del tempo (anche di coppia), infatti, le fantasie cambiano e si trasformano da convergenti (focalizzate sul partner reale e sulla situazione che si sta vivendo) a divergenti (dove possono apparire elementi estranei e di novità come terze persone e situazioni trasgressive).

4. E se non abbiamo fantasie?

Solitamente chi dice di non fantasticare lo fa perché teme che sia “anormale”, non pertinente o troppo “trasgressivo”. Leggere un libro o vedere un film erotico (da soli o insieme al proprio/a partner) può aiutare, ad esempio, l’emergere di fantasie e questo favorire il desiderio sessuale; in alcuni casi, l’assenza apparente di fantasie può nascondere un disturbo del desiderio sessuale o sintomi di natura ansiosodepressiva.

Per concludere, la funzione innovativa delle fantasie ha proprio la scopo di far entrare elementi nuovi al fine di stimolare ed erotizzare nuovamente il rapporto. Identificare ciò che ci piace e che fa da innesco al nostro desiderio sessuale è fondamentale per riscoprire una sessualità ed intimità anche di coppia piene e soddisfacenti.

Bibliografia:

Consolo, I., Il piacere femminile, Ed. Giunti, 2017

Friday, N., Il mio giardino segreto, Ed. Tea Pratica, 1973

Pasini, W., L’immaginario erotico, Ed. Raffaele Cortina, 1987

Quattrini, F., Il piacere maschile, Ed. Giunti, 2017

Dott.ssa Silvia Lelli Psicologa – Psicoterapeuta, Sessuologa Clinica (Albo Fiss)

Web: www.laclinicadeldesiderio.it 

E-mail: info@laclinicadeldesiderio.it 

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